Overview sul Coaching: Cos’è e cosa non è!
Ho scritto questo post perchè sono consapevole che c’è molta confusione in Italia su cosa sia il coaching, cosa fa e cosa permette di fare.
Così ho deciso di scrivere questa guida per scegliere un coach, ma anche per capire cos’è e come funziona.
Cos’è il coaching
Il termine coach, applicato alla relazione d’aiuto, nasce in Inghilterra nel XIX secolo, presso le università dove ai migliori mentori gli studenti attribuivano l’appellativo di coach con l’obiettivo di esaltarne l’eccellenza; quindi quei mentori facevano coaching e non mentoring, questa per loro significava che il valore aggiunto era più alto.
Coach in inglese significa carrozza (anche la carrozza del treno si chiama coach), per assonanza il coach è colui che conduce la carrozza, quindi un coach è un cocchiere, perché ti porta alla meta desiderata. Infatti gli studenti inglesi usavano questo appellativo per dire che quel mentore li avrebbe portati sicuramente a raggiungere l’obiettivo, così come fa, appunto, un buon cocchiere.
Questo termine ricompare in America negli ambienti sportivi, dove il coach aveva (ed ha) l’obiettivo di consolidare il team, aiutare i nuovi membri ad entrarne a far parte, aiutare il singolo atleta a migliorare specifiche performance tramite una preparazione atletica dedicata.
Questa attività veniva fatta attraverso affiancamenti continui, ripetitivi, lavorando sul processo specifico che andava migliorato, fino al raggiungimento dell’obiettivo stesso.
IL PRESUPPOSTO DEL COACHING
Il presupposto del coaching è che ogni persona ha le risorse necessarie, quindi non bisogna dare risorse nuove, ma al limite far uscire fuori le risorse che una persona possiede.
Chi fa il formatore sa bene che molte delle cose che insegna sono intuibili dalle persone, ecco perché per esempio nei miei corsi uso poco la teoria, ma faccio molta pratica. Il mio maestro mi ha insegnato che un formatore dovrebbe badare più al contesto che al contenuto, consapevole che in un contesto adeguato il contenuto può essere compreso dalle persone e quando questo accade l’apprendimento è molto più profondo e duraturo.
Allo stesso modo il coach è qualcuno che aiuta un cliente attraverso un processo strutturato in cui si chiariscono gli obiettivi, si valutano le risorse necessarie, si definisce in programma macroscopico e un piano fatto di tappe specifiche e si concorda delle attività.
Se partecipi ad un programma di coaching la prima cosa che otterrai:
- è la chiarezza d’intenti, infatti le sessioni di coaching ti aiutano a mettere in ordine le idee e a capire bene cosa fare.
- la seconda è il focus, perché un buon coach ti aiuta a mantenerti focalizzato/a,
- la terza cosa che otterrai è un piano strategico in linea con i tuoi obiettivi,
- la quarta è la definizione delle attività specifiche da fare o da delegare.
Come puoi facilmente comprendere il coaching è una tipologia di attività che presuppone l’esistenza di un obiettivo.
COSA NON È UN COACHING.
Non è un corso, non è assolutamente un’attività in cui una persona ti spiega delle cose, quello si chiama training. Molti dichiarano di fare team coaching, questo presuppone che si lavori con un team durante le attività lavorative, un coaching con un gruppo eterogeneo di persone non è un coaching, bensì un corso di formazione.
Non è un confessorio, qualche volta mi è capitato di lavorare con qualcuno che pensasse al coaching come un momento per parlare ed essere ascoltati. Una volta una mia cliente mi spiegò che pensava di dovermi raccontare tutto ciò che aveva fatto durante i 15 giorni precedenti, perché il suo precedente coach faceva così. Mah!
Non voglio dire che un coach non debba ascoltare, anzi, ma non è quello l’obiettivo, l’obiettivo è magari far uscir fuori delle risorse o renderti consapevole di qualcosa, e per ottenere questo ti farà delle domande e dovrà saperti ascoltare(ma l’obiettivo, ripeto non è ascoltare, magari è uno strumento).
Non è terapia. La terapia si concentra su traumi del passato, questo non è ciò che fa un coach.
Facciamo un esempio: se tu sei un atleta e ti rompi un gamba, hai bisogno del medico per una terapia, ma se sei un atleta e vuoi battere il tuo record il coach ti aiuta a raggiungere questo traguardo e a superare il tuo limite.
Non è mentoring, un mentore è una persona esperta che ti accompagna e ti spiega come si fanno le cose in quell’ambiente dove lui ha già successo.
Non è una consulenza. Una consulenza è un’attività dove un esperto comprende un problema specifico (di solito di un’azienda) e ti da delle possibili soluzioni.
Non è un’attività senza un obiettivo operativo. Non partecipi ad un programma di coaching perché vuoi imparare qualcosa, ma perché vuoi raggiungere una meta, vuoi essere aiutato a raggiungere un obiettivo.
Molti pensano che il coaching sia una cosa che si fa per migliorarsi, il che è vero, ma il miglioramento arriva perché raggiungi delle mete, perché ottieni dei risultati.
COSA NON DEVE ASSOLUTAMENTE FARE UN COACH.
Un coach non deve giudicare. Ogni volta che qualcuno ti dice “sei così, sei cosá, pensi questo o pensi quello” sta facendo una sua considerazione, basata sui suoi pregiudizi, quel pensiero è il suo, non il tuo, quindi segnala l’errore e pretendi che non accada più.
Non deve assolutamente dirti cosa devi fare o pensare, cosa è buono per te o cosa non è meglio per te.
Sei tu a dettare gli obiettivi e a definire ciò che è sbagliato o è bene.
Non deve darti gli obiettivi, sarai tu che dirai cosa puoi fare, sei tu a dettare l’agenda, impegnandoti con lui. Il suo lavoro di coach è quello di aiutarti a comprendere cosa fare, poi sei tu che decidi.
COSA ASPETTARTI DA UN COACH.
Spesso i clienti chiedono il parere del coach su un oggetto, a questa domanda aspettati che un buon coach ti risponda in due modi diversi:
- ” tu cosa ne pensi?“; infatti un buon coach non fa considerazioni personali sulle tue idee, valori, decisioni, obiettivi;
- “Mi fai vedere i numeri, così valutiamo insieme?“; questo perchè un buon coach è a tua disposizione per analizzare le cose in maniera manageriale, senza opinioni personali, analizzando fatti, circostanze e numeri.
Aspettati che un coach ti chieda d’impegnarti nell’attività che avevi detto avresti portato a termine.
All’inizio della mia carriera avevo una coach americana che mi faceva impegnare ad alta voce, quando definivo il piano settimanale gli dicevo sempre: “io Antonio Panico, m’impegno a fare x entro la prossima settimana, senza scuse!”
Un buon coach è creativo e ti farà un sacco di domande per aiutarti ad trovare delle soluzioni creative.
Un buon coach è focalizzato su di te, si focalizza su di te e su quello che tu riesci ad identificare come obiettivi, aiutando te a definirli e a pianificare delle attività concrete per raggiungerle; infine ti sostiene emotivamente e in maniera creativa per superare i momenti di difficoltà che normalmente s’incontrano lungo il cammino.
Un buon coach si focalizza sul tuo futuro, sui tuoi talenti, il tuo potenziale, i tuo obiettivi, ecc.
COME FUNZIONA UN BUSINESS COACHING PROFESSIONALE
Un programma di business coaching professionale si suddivide in alcune fasi fondamentali.
1) Vision, in questa sessione solitamente ci si concentra a comprendere quale sia la tua visione e dove vuoi arrivare precisamente. Se ti manca chiarezza un coach professionista ti aiuterà a fare chiarezza dei tuoi obiettivi.
2) Piano, in questa fase pianifichi le macro-tappe che separano te dalla tua visione;
3) Il Viaggio, in questa fase verrai accompagnato alla creazione di un micro-piano di attività semplici da fare quotidianamente per assicurarti di riuscire nel tuo intento;
4) Il successo, questa è l’ultima fase, è il momento in cui si verifica il raggiungimento dell’obiettivo, celebrandolo come necessario.
COME SCEGLIERE UN COACH:
Scegliere un coach non è un’attività semplice, necessita di pratica. I miei consigli sono semplici, seguendo queste poche istruzioni potrai trovare facilmente il coach che fa per te.
1) Leggi le testimonianze: è pieno di persone in giro che dicono di essere i migliori coach del mondo, ma l’unico modo per verificare quanto siano bravi è verificarne la reputazione. Se trovi qualche nome cerca la persona su facebook o linkedin e chiedi a quella persona come si è trovato.
2) Parla con il tuo possibile coach: il coaching è un’attività molto delicata, hai bisogno di fidarti della persona con cui lavorerai, chiedi un incontro preventivo (di solito sono gratuiti) e poi verifica parlando con questa persona se ti da sensazioni positive.
3) Assicurati che durante le sessioni non commetta gli errori che ho descritto, se lo fa chiedi spiegazioni.
Io ho clienti con cui lavoro in questo modo da 3 anni, ad ogni obiettivo raggiunto si creano obiettivi successivi. Lo fanno perché lo trovano divertente, è bello poter superare i propri limiti e creare la vita che si desidera vivere.
Anche io faccio del coaching, da tempo. Ho una vita molto impegnata e riuscire a mantenere questo ritmo non è semplice, ma tutto ciò che faccio è in linea con la mia missione e riempie la mia vita di senso dello scopo e di significato. Se rinunciassi a qualcosa non mi sentirei felice, così ho deciso di avere un coach e la mia vita va benissimo.
Questo post è più lungo del solito, ma spero che ti abbia dato degli elementi pratici per scegliere un coach e decidere se è un coach ciò di cui hai bisogno.
Ovviamente se sei interessato a fare del coaching, più precisamente se sei interessato a fare del business coaching, contattami e verificheremo insieme la possibilità di iniziare un percorso.
Anonio Panico
Tags: Coaching, sales leader