Fonte: marketingevenditeb2b.it

Quanto sono (stati) preparati i tuoi uomini di vendita?

Quanto sono (stati) preparati i tuoi uomini di vendita?

Oggi parliamo di un grosso problema che caratterizza intere reti di vendita e che determina il loro insuccesso nel lavoro quotidiano.

Incontro decine di imprese ogni mese e moltissime di queste si avvalgono di reti di vendita, più o meno strutturate, per andare sul mercato.

Le difficoltà che riscontro in queste reti di vendita, che siano composte da pochi commerciali o da qualche decina, sono riconducibili sostanzialmente sempre ad un macro problema: L’IMPREPARAZIONE.

Se osserviamo la struttura che caratterizza principalmente reti fino a 10 commerciali coinvolte notiamo come le dinamiche che andremo a sviscerare in questo post risultano ancora evidenti spesso all’ennesima potenza.

Parlavo di impreparazione. L’impreparazione coinvolge due soggetti: l’impresa e il venditore. In entrambi i casi però il ruolo dell’impresa è fondamentale.

Fa capo all’impresa infatti l’organizzazione di processi che coinvolgono i venditori e fa capo all’impresa l’attività di aiuto e sostegno degli stessi. In tutti i modi possibili.

Il venditore virtuoso dovrebbe essere allo stesso tempo un professionista che pensa a se stesso, che pensa da imprenditore e che lavora quotidianamente e costantemente per il suo personal branding. Cercando di migliorarsi continuamente. In Italia così non è, se non per rare eccezioni.

Quello che voglio esprimere quindi è un primo concetto estremamente chiaro:

se parliamo di vendita, l’impreparazione regna sovrana nelle imprese italiane.

Io sono convinto, lo dico sempre, che il risultato finale è l’effetto del lavoro.

Non puoi pretendere che un’azienda giri per bene se è impreparata nei processi di vendita. L’imprenditore dovrebbe essere sempre il primo marketing manager ed il primo direttore commerciale della propria impresa. Così non è quasi mai.

Quello che riscontro, lato uomini di vendita, è la mancanza di una preparazione di base che oggi è imprescindibile per avere successo nel mercato. Mancano le basi. Manca il lavoro, costante e continuo, che imprese e venditori devono fare (assieme) per arrivare al successo.

La base del problema nasce però da un aspetto culturale. In Italia troppe persone pensano alla vendita come ultima chance prima del suicidio professionale. Si pensa che quello del venditore sia un mestiere accessibile a tutti e che non necessita di studi approfonditi e applicazione di tecniche e procedure nonché grande fatica. In realtà così non è. Io sono uno che studia costantemente, legge, fa corsi e cerca di applicare nella pratica con costanza tutto ciò che impara. Il tutto nonostante mi occupi di vendita da 20 anni e venda ogni anno prodotti e servizi per milioni di euro.

Ci sono ancora troppe persone in vendita che sono letteralmente allo sbando e si muovono nel loro quotidiano senza alcun tipo di strategia commerciale.

Veniamo al punto. Ti elenco quelle milestone che secondo me rappresentano la spina dorsale per una strategia commerciale di successo e che devono essere preparate in maniera certosina e maniacale affinché un venditore possa vincere nel mercato.

La prima fa totalmente capo all’azienda. Si chiama POSIZIONAMENTO ed è sostanzialmente il primo motivo di potenziale successo del commerciale.

Un’azienda, grazie al marketing strategico e al branding, deve creare una situazione di differenziazione dai competitor e offrire quindi a chi si occupa di vendita elementi chiari di differenziazione, unicità, di appeal verso il mercato. Se questo manca puoi avere in azienda la migliore squadra di venditori che però molto probabilmente riscontrerà grandissime difficoltà a portare a casa il fatturato.

La seconda fa sempre capo all’azienda e si chiama MARKETING OPERATIVO. Si tratta di tutte quelle attività di marketing che hanno la funzione di generare opportunità commerciali da una parte e di offrire ai potenziali clienti contenuti informativi tali per cui tutte le attività di informazione, acculturamento e generazione di interesse vengono gestite dal marketing (con più efficacia) e non dalla rete di vendita. (Ti faccio notare che fino a questo momento il venditore non ha mosso ancora un dito).

Il terzo elemento strategico che serve all’impresa per avere successo nelle vendite è il SISTEMA DI MONITORAGGIO in tempo reale dell’attività commerciale. Quindi parlo di CRM. Non excel, non file word non di fogli di formaggio.

Il marketing, gestito dall’impresa, ha il compito di far entrare i venditori presso le sedi di clienti potenziali (ricordiamoci che stiamo parlando in questo caso di attività di vendita che prevedono un sistema di appuntamenti e di ingresso degli uomini di vendita presso i clienti potenziali, quindi un B2B complesso) e serve uno strumento nel quale si registrino tutte le fasi di ciò che accade, con una facile consultazione di dati e statistiche.

Il quarto elemento è IL VENDITORE in carne ed ossa. Che deve essere quello giusto. E per me giusto significa PREPARATO, perché diventa protagonista attivo di questa fase del ciclo di vendita.

Il venditore non può entrare in un’azienda senza la chiara consapevolezza di come si deve muovere all’interno della stessa.

Noto ancora troppo spesso venditori che sono passivi e non attivi nelle fasi di vendita.

Il venditore deve essere nella maniera più assoluta il regista del processo di vendita e non  lo spettatore.

Ti faccio alcuni esempi per essere più chiaro.

Il processo di vendita deve essere chiaro a tutto il team sales e si deve strutturare con un numero di appuntamenti conosciuto preventivamente, ognuno dei quali deve essere perfettamente organizzato all’interno di una procedura commerciale scritta che viene STUDIATA e interiorizzata da tutti. Il che significa che se sono un venditore e mi approccio ad effettuare un primo appuntamento devo sapere perfettamente quali sono gli obiettivi da ottenere in quella occasione e come muovermi per ottenerli.

Quasi mai le imprese hanno una procedura commerciale scritta.

Altro esempio. Il venditore deve avere una PROFONDA CONOSCENZA di tutte le possibili obiezioni e resistenze che il cliente può sottoporre e delle conseguenti risposte alle stesse in maniera tale da superare l’ostacolo e portare la trattativa nella direzione da lui voluta. Poche volte trovo un’azienda che abbia scritto e messo nero su bianco quali siano le obiezioni e le resistenze dei suoi clienti e quali siano le modalità di argomentazione delle stesse. In questo modo, per uno dei suoi venditori, uscire dall’impasse dipende del suo personale background.

Altro tema: gli strumenti di marketing e comunicazione a disposizione del venditore, da utilizzare durante i meeting con i clienti potenziali (report, brochure informative, presentazioni di prodotto). Tutto deve essere preparato ad hoc e registrato a livello di modulistica, nonché messo agli atti all’interno delle procedure di cui parlavo prima. Troppo spesso vedo reti con venditori che utilizzano di tutto e di più oppure nulla, senza un coordinamento, senza una “conformità aziendale”. In quelle imprese, dieci venditori si muovono in dieci modi diversi.

E ancora. Il venditore deve conoscere perfettamente quali sono le domande da fare al cliente potenziale per fare emergere ciò che diventa fondamentale all’interno di un processo di vendita B2B: I PROBLEMI E I DESIDERI DEI CLIENTI. Manca completamente un CORSO DI VENDITE interno all’azienda fatto per l’azienda. Non c’è quindi una strategia e un’adeguata preparazione.

Questo l’oggetto della riflessione odierna.

Per avere successo commerciale bisogna ESSERE PREPARATI. Molto preparati. Oggi ancora di più.

Hai mai visto un generale che porta un esercito allo sbaraglio in una battaglia?

Che la affronta senza una strategia, una tattica e una cura maniacale dei particolari?

Lo stesso vale anche in vendita.

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