Lead generation: 5 falsi miti da sfatare
Scopriamo insieme quali pregiudizi è meglio superare per raggiungere in modo più veloce ed efficace i propri obiettivi di business
L’online lead generation, ossia la raccolta online di nominativi di utenti, è un’attività che esiste da tempo e in costante evoluzione.
Nel 2017 sono ancora molti i pregiudizi, o i falsi miti, nei quali sia gli advertiser che le agenzie possono incappare quando si tratta di pianificare e attivare campagne di lead generation.
Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere i 5 principali falsi miti che secondo noi vale la pena sfatare:
LEAD GENERATION È SINONIMO DI SALES GENERATION
Tra manifestazione dell’interesse e reale acquisto di un prodotto generalmente si registra un naturale tasso di caduta.
Una campagna di lead generation punta dunque ad identificare una rete di clienti realmente interessati, ma non per questo può assicurare un tasso di conversione pari al 100%.
Solo una volta conquistato un numero sufficiente di lead profilati, realmente interessati ad un possibile acquisto, si può pensare all’attivazione di strategie di marketing volte ad aumentare le vendite.
È FONDAMENTALE RACCOGLIERE PIÙ LEAD POSSIBILI
Nulla è più fuorviante del puntare alla quantità anziché alla qualità dei lead.
Perché alla compilazione di un elenco di possibili clienti conseguano delle vendite, è fondamentale conoscere il proprio target. Dalle caratteristiche socio demografiche ai loro interessi, fino alle quotidiane abitudini di navigazione.
Solo così sarà possibile proporre l’offerta giusta alle persone giuste, identificando gli strumenti e il tone of voice più adatti a generare conversioni, senza sprechi di budget.
È LA FONTE DI TRAFFICO A DETERMINARE IL SUCCESSO DI UN’ATTIVITÀ DI LEAD GENERATION
Vero, ma solo se si considera la punta dell’iceberg, ossia un funzionamento parziale e semplificato delle campagne lead.
In realtà, perché il nostro piano di lead generation si dimostri efficace, è fondamentale uno studio preliminare dei set-up di campagna, dalla scelta del targeting ai tempi/modi di convalida dei lead, sino all’impostazione dei criteri di analisi e reporting.
Se tutto funziona correttamente, attraverso le attività di follow-up saranno immediatamente identificabili eventuali fonti di traffico non idonee a generare lead propensi all’acquisto, suggerendoci come migliorare la nostra campagna.
PUNTARE SU UN SOLO PRODOTTO AIUTA A MASSIMIZZARE LA GENERAZIONE DI LEAD
Sono in molti a pensare che, a fronte di numerose proposte commerciali, la strategia di lead generation più efficace sia quella che punta su un solo prodotto/servizio.
L’interesse del cliente infatti parte da un prodotto specifico, tuttavia una buona campagna di lead generation non può basarsi su compartimenti stagni. Punto cruciale sarà una visione d’insieme che miri ad identificare altri bisogni dell’utente, a partire da un singolo prodotto.
Ad esempio, un’azienda operante nel settore della cosmetica potrà partire dai solari (valorizzando i trend legati alla stagionalità) al fine di raccogliere dati in grado di rivelarci se quel cliente è interessato anche a trattamenti anticellulite o creme per il viso, attivando progressivamente apposite opzioni di scelta.
LA RACCOLTA DI LEAD È UN MODO PER FARSI PUBBLICITÀ
Parzialmente vero, ma non del tutto. Nel raggiungere clienti realmente interessati ai nostri prodotti, facciamo innanzitutto delle indagini di mercato, valutiamo la bontà della nostra offerta e se questa risponde ai reali bisogni dell’utenza.
Questo consentirà di creare una rete di contatti che solo in un secondo momento potrà essere utilizzata per campagne pubblicitarie vere e proprie, sia online che offline.
In conclusione, ricorda sempre che ogni campagna di lead generation che si rispetti deve avere tre parole chiave: qualità, flessibilità e misurabilità. Solo così potrai massimizzare il tuo investimento, puntando ad un’effettiva crescita del tuo business.
Tags: Customer Journey, Lead Generation