Fonte: giovannicappellotto.it

Il ritorno sull’investimento nei social media.

Il ritorno sull’investimento nei social media.

Il problema del ROI, il ritorno sull’investimento, assilla il Web fin dagli albori. Si è sempre cercato di inseguire un modello di business, per accorgersi che non funzionava e cercare un rimedio. Nei primi giorni del web si mettevano online i siti  per vendere la pubblicità sulla base dei grandi numeri di visite attesi. E’ chiaro che una visita non è un successo, ma questa semplice constatazione non sembrava avere importanza.

Non che le cose oggi siano meglio. Nella nuova era dei social media, si fa riferimento ancora sulle cose inutili come il numero dei seguaci su Twitter ed il numeri dei like su Faceboook.

Facebook ammette che il 9% circa dei propri account non siano veri.
E un articolo pubblicato dalla Cnn dice che 83 milioni di account su Facebook sono falso o duplicati. Secondi profili per avere più contatti, pagine personali con nomi di aziende, profili intestati a cani e gatti e a nomi di fantasia.
In questi giorni in tanti pubblicano una loro “cartella clinica” di asserita verginità controllando se i profili Twitter siano seguiti da veri o finti followers.

Tutto nasce dalla normale voglia di competere, e senza pensare al lato squallido del Web, mi sembra una cosa molto legata alla difficoltà di fissare veri obiettivi per la presenza sui social media.
C’è chi crede davvero che esista un passaparola sui social media, che informare i propri contatti convinca le persone ad informare i loro, con un effetto a catena che davvero non si innesca fin dal primo passaggio. Oppure che la sola presenza su Facebook delle proposte di acquisto produca vendite in modo sufficiente e senza spender nulla.

Creare un significativo ritorno sull’investimento nei social media.

Per creare successo sui social media è necessario definire due elementi:

    • Lo scopo della tua comunità
    • Il valore finanziario di tale scopo

 

Lo scopo della tua comunità.

Essere presenti su un social network solo perché lo fanno tutti gli altri non è certo il miglior approccio.
I social network si definiscono social perché hanno a che fare con una comunità. Il tuo business prevede la creazione di una comunità? E se lo prevede, come pensi di gestire la comunità? Che problema puoi risolvere per i tuoi utenti?
Ti interessa creare un centro di assistenza per i clienti, oppure sollecitare un feedback da parte dei clienti per far sapere quanto sono buoni i tuoi prodotti?

Definisci il tuo scopo e poi trova qualcosa che si possa misurare per indicare quando si realizza il tuo scopo.

Questo ti permetterà di registrare ogni iterazione in linea con il tuo scopo come un successo. Per esempio, se il social network ti serve per il servizio clienti, ogni problema risolto è una vittoria. Se invece desideri la generazione di idee, ogni grande idea è un successo nel campo del ROI.Altro elemento potrebbe essere un miglior collegamento tra il punto vendita tradizionale e la comunicazione che passa in rete, anche in termini di servizio post vendita, ad esempio.

Queste sono le cose importanti da capire. Poi devi scegliere quale social network ti offre gli strumenti giusti ed il giusto ambiente per raggiungere i traguardi che ti sei prefissato.

Il valore finanziario dei traguardi sui social media.

Ad ogni obiettivo dovrebbe essere assegnato un valore specifico in danaro. Seguendo l’esempio precedente, la soluzione positiva di un problema con un cliente ha un valore finanziario che è possibile determinare, anche in termini di migliore occupazione ed uso delle tue risorse interne.

Se questi sono gli obiettivi, il valore reale dei social media è decisamente collegato alle politiche dell’impresa e alla soluzione dei problemi. In questa prospettiva il numero dei seguaci non arriva prima di iniziare qualsiasi rapporto, ma è una conseguenza delle scelte che si compiono e che devono aver una buona impostazione ed un centro di direzione che imposti iniziative coerenti e programmate. Più facile a dirsi che a farsi.

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